Dichiarazione di Stefano Chiappelli Segretario generale del SUNIA e Antonio Giordano Coordinatore nazionale dell’APU
SUNIA e APU esprimono la loro soddisfazione per l’approvazione, seppur di misura, dell’art. 6 del decreto fiscale che prevede l’avvio delle procedure per la revisione catastale degli immobili a decorrere dal 1 gennaio 2026.
La riforma si propone di dare un nuovo sistema per la mappatura degli immobili con nuovi strumenti per Comuni e Agenzia delle Entrate che faccia emergere le migliaia di immobili nascosti e crei le condizioni per riportare ad un corretto accatastamento le migliaia di unità immobiliari; oggi, nonostante siano inseriti in contesti di pregio, centri storici e zone di alto valore commerciale, sono soggette a rendite irrisorie pur percependo, soprattutto la grande proprietà immobiliare, profitti elevatissimi soprattutto per i canoni di locazione sia commerciali che abitativi. Va sottolineato che una seria riforma del Catasto non preoccupa la stragrande maggioranza dei proprietari dell’unica abitazione, il 70% dell’intero patrimonio e che già, in gran parte sono correttamente accatastate.
È del tutto ovvio, che la riforma del catasto non può e non deve significare aumento indiscriminato della tassazione degli immobili, soprattutto per i titolari della loro unica abitazione. La riforma deve mirare a creare giustizia nel settore immobiliare attualizzando le mappe al fine di tenere conto dei cambiamenti urbanistici e strutturali della proprietà immobiliare.
SUNIA e APU vigileranno affinché siano salvaguardati i proprietari della loro unica abitazione da eventuali aumenti delle rendite ai fini della tassazione che è già elevata e che, nel riequilibrio generale deve essere rivista con significative riduzioni.